torta carnevale

torta carnevale

martedì 31 maggio 2011

FONTE DE MEDICI " UN CONNUBIO PERFETTO PER I 5 SENSI


L'Agriturismo " Fonte de Medici" è posto sulle colline del chianti, in mezzo ai vigneti della famiglia Antinori che qui produce alcuni dei suoi vini più pregiati quali: Tignanello e Solaia; trovo inutile descrivere il luogo con le solite frasi fatte che tutti conosciamo, invece, vi dico che ogni uno di noi dovrebbe provare personalmente le forti emozioni che la località riesce a scatenare, cominciando dai colori, i profumi, la pace, i tramonti e ancora, le notti stellate, l'aria tiepida della sera, non ci sono parole per descrivere tutto ciò.



L'Azienda nasce con l'inizio del nuovo millennio e la sua direzione è affidata ad una persona speciale e competente Cinzia Ninci, che è al fianco del Marchese ormai da 15 anni, insieme decidono di creare al suo interno la Trattori a" La Fonte" per deliziare il palato degli ospiti con cucina tipica e tradizionale del territorio Toscano.

Come Cinzia, che oltre a dirigere l'Agriturismo, coordina la cucina, tutta l'equipe è più che capace e perfetta per mantenere l'Azienda al suo splendore attuale.

Constatano che il riscontro dei clienti è notevole, così decidono di aprire la Trattoria anche al pubblico esterno, ed è per questo motivo che io ho conosciuto questa incantevole struttura.

Sono tutti attenti al più piccolo dettaglio, dalla particolarità dei mobili, all'apparecchiatuta dei tavoli, alle piante del giardino, ai quadri, non ci sono note stonate, tutto è in perfetta sintonia.


La Trattoria è situata sotto ad un loggiato che si affaccia sia sul giardino che sulla piscina, dal quale si gode un panorama veramente unico.



Dispongono di un menù con piatti semplici ma pregiati che lo chef a rivisitato creando così un'alchimia perfetta tra i sapori classici della toscana e quelli innovativi da lei scelti, menù che varia quasi tutti i giorni proprio per non proporre le stesse pietanze ai clienti che vi soggiornano.

Possiedono anche un'ottima carta dei vivni, ovviamente tutti Antinori, dai rossi, ai bianchi, ai rosè, agli spumanti e tanto altro.

La qualità delle pietanzeè eccellente, i prodotti sono della zona e tutti di stagione ma sopratutto, ciò che esce dalla cucina è fatto sul momento, la bellezza e l'armonia dei piatti è quasi sconvolgente come tutto il paesaggio circostante.

La nostra è stata una cena degustazione, per ogni piatto assaggiato un vino diverso magnificamente abbinato, ci hanno offerto della focaccia di benvenuto appena sfornata di gusti diversi, con la quale abbiamo bevuto un bicchiere di Franciacorta Brut.



Gli antipasti freschi e sfiziosi, panzanella con carpaccio di zucchine, misticanza con pecorino su riduzione di vin santo e asparagi croccanti avvolti nel lardo, con queste pietanze abbiamo brindato con del Bramato bianco Castello della Sala, un vino secco, aromatico e leggermente barricato, un abbinamento perfetto per i piatti.




Ci sono stati serviti due primi molto diversi tra loro, ripieno di formaggio con pomodoro e malfatti al pesto di erbe aromatiche, il primo delicatissimo e piacevole al gusto, l'altro più intenso sia all'olfatto che al palato, entrambi ottimi, con i quali abbiamo degustato uno Scalabrone rosè profumato e delicato, un vino molto speciale.




Per completare i due secondi di carne, filetto alla griglia su rosmarino fritto e tagliata impanata, il primo talmente morbido da sciogliersi in bocca, l'altra un contrasto di croccantezza e delicatezza insieme, accompagnati da pomodori verdi fritti, abbiamo alzato i calici con un rosso d'eccellenza, come deve essere un vino accostare piatti così importanti, il famosissimo Tignanello.




Credo di aver detto tutto su questa Azienda ma sopratutto spero che, chi legge questa recensione sia invogliato a provare la Trattoria "LA FONTE", dove potrete trovare accoglienza, professionalità e tante coccole per una cena "tete a tete" o un "pranzo di lavoro" e quant'altro avrete voglia di chiedere.



P.S. Trattoria La Fonte Via Santa Maria a Macerata, 31 Tavarnelle (FI)

mercoledì 18 maggio 2011

2a RECENSIONE E PICCOLE SODDISFAZIONI


Buongiorno amici, immagino stiate tutti bene.Come potete aver visto il mio tempo da dedicare al blog da un anno a questa pare non è molto.
Ma non vi potete neanche immaginare in un anno la mia vita come sia cambiata, all'inizio dei problemi mi è sembrato che mi crollasse il mondo addosso, poi piano piano ho ricominciato a pensare positivo e così tra le altre cose, qualche settimana fa, sono stata contattata da un sito (Cibando) e mi hanno chiesto se ero interessata a fare delle recensioni di Ristoranti per conto loro.
Pensando che fosse una cosa fine a se stessa e non avesse avuto un seguito, la prima recensione non l'o neanche pubblicata sul mio blog ma ho inviato tutto a loro.
Invece dopo qualche giorno dalla prima mi hanno nuovamente contattato per una seconda ed è per questo che ho deciso di pubblicare questa seconda recensione sul blog, perchè poi ce ne sarà auna terza e altre...........
Ma bando alle chiacchiere ed eccoci alla recensione.


OSTERIA DEI BARONCELLI. " PRESENTE E PASSATO IN ASSOLUTA ARMONIA"

In Piazza della Signoria, nel pieno cenrto di Firenze, proprio accanto alla loggia dell'Orcagna, c'è un vicolo (Chiasso dei Baroncelli), vi immaginerete un vicolo piccolo e buio e invece è molto illuminato e ben tenuto.
Ed è proprio qui, in un bellissimo palazzo del 1300 con le originali volta a crociera cne si trova l'Osteria dei baroncelli, autentica galleria di piatti toscani.

Il titolare Giuseppe Girolamo, nasce in provincia di Benevento e fin dalla più tenera età ha a che fare con i vini del nonno che possiede una cantina e gli tramanda tutti i suoi insegnamenti.
Approda a Firenze qualche anno fa e dopo aver acquisito maggiore esperienza nel campo della ristorazione, decide di aprire un ristorante.


Per la ristrutturazione del locale si affida a mani esperte e credetemi, è stato fatto un lavoro straordinario che rievoca l'epoca rinascimentale fiorentina,in tutte le sue forme, ispitata ai più grandi maetri, quali, Michelangiolo, Leonardo e Raffaello, tanto che le sale interne sono state loro dedicate e affrescate.


Si può pensare che sia un ristorante turistico ma di turistico ha ben poco, solo la locazione e il passaggio degli stranieri.
E' un locale sobrio ed elegante, l'apparecchiatura è molto raffinata, come del resto tutto l'ambiente, luminoso e tenue nei suoi caldi colori pastello.


Quando siamo arrivati, Giuseppe si è mostrato subito più che disponibile, molto gentile, affabile ma sopratutto molto competente, solare e simpatico come tutti i Campani.
Affiancato da personale efficiente partendo dallo Chef, Costantino Metta il quale mette tanta passione nel suo lavoro per aumentare lo standard qualitativo della cucina, così come tutti gli altri componenti, giovani molto qualificati attenti anche ai più piccoli particolari.
La cucina è tipica toscana, con piatti molto classici come: crostini toscani, bruschette, sformatini e affettati misti, minestrone di verdura o spaghetti ai pachino, ravioli ricotta e spinaci e ancora filetti, tagliate, galletto ecc........
Mentre davamo una scorsa alla carta dei vini e al menù, Giuseppe ci suggerisce di pasteggiare con una birra artigianale di produzione italiana che lui commercializza, una vera chicca dal gusto morbido e dolciastro, veramente ottima e noi essendo amanti della bionda spumeggiante non potevamo che accettare.
Quindi abbiamo deciso di affidarci ai suoi consigli anche per i piatti della cena,essendo sicuri di rimanere più che soddisfatti.
L'addetto alla sala è arrivato con due entreè leggere e gustose, lo sformatino di formaggio su crema di piselli e il petto d'anatra affumicato su letto di insalatina fresca, il tutto condito in maniera impeccabile.


Come primo piatto ci hanno servito dei ravioli ripieni su crema di spinaci e scaglie di pecorino di Pienza, un piatto dai gusti contrastanti, il delicato degli spinaci è esaltato moltissimo dal sapore deciso del pecorino, un connubio di sapori molto azzeccato.


Così tra una chiacchiera e l'altra con Giuseppe sempre a nostra disposizione, siamo arrivati ai secondi, due piatti toscani d'eccellenza, la tagliata rucola e parmigiano e il filetto al pepe verde.




Favolosi tutti e due ma il filetto aveva un punto in più, la carne tenerissima e gustosa, giusta la cottura e l'omogeneità dei sapori.
Per finire la nostra cena, ci è stato consigliato un dessert fresco e saporito, la torta di ricotta, dal gusto dolce e delizioso, arricchita da qualche chicco di uva sultanina e siamo arrivati così alla fine della serata in un clima tranquillo, rilassante e cordiale.
Vorrei permettermi di dare un consiglio agli eventuali ospiti, l'osteria ovviamente non è raggiungibile in auto ma nelle vicinanze ci sono alcuni parcheggi o il bussino elettrico che lascia molto vicino ma, lasciando l'auto sui lungarni dove si può facilmente parcheggiare, è più romantica una passeggiata nel centro di Firenze prima di andare a cena.
In sintesi, non posso che consigliare gli eventuali commensali di provare l'Osteria dei Baroncelli che olte a offrire piatti prelibati, ha un fiore all'occhiello il rapporto qualità prezzo è eccellente.

P.S. La prima recensione la potete leggere qui

giovedì 5 maggio 2011

LA MIA PRIMA TORTA DI PASTA DI ZUCCHERO


Dopo tante e tante volte che provo a fare il fondente di zucchero con i marsh mallow, questa volta sono rimasta abbastanza soddisfatta, e sono abbastanza soddisfatta del risultato finale della torta.
Devo ancora migliorare, quindi in questi giorni devo assolutamente riprovare, anche varie decorazioni, perchè mi hanno commissionato una torta per una comunione e perciò non posso fare brutta figura.


Per il pan di spagna:

5 uova
150 g di zucchero
75 g di farina 00
75 g di fecola di patate
1 pizzico di sale

Per prima cosa montate i turli con lo zucchero e il sale, con l'aiuto di uno sbattitore elettrico.
Sbattete almeno una quindicina di minuti sempre nello stesso senso, fino ad ottenere un impasto liscio, gonfio e molto chiaro.
A questo punto unite le farine setacciate e con un cucchiaio di legno mescolate dal basso verso l'alto per non far smontare il composto e per non far formare grumi.
Imburrate e infarinate una teglia a cerniera tonda o rettangolare a voi la scelta, versateci il composto, infornate nel forno già caldo a 150° e cuocete per 40 minuti senza mai aprire il forno.
Comunque per la cottura fate sempre la prova stecchino se forando la torta esce asciutto è pronta.
Lasciatelo raffreddare per una decina di minuti nel forno spento e poi a temperatura ambiente.
Io una volta raffreddato lo metto in frigorifero per qualche ora così quando lo vado a tagliare per poi farcirlo è perfetto.

Per il fondente di zucchero:

150 g di marsh mallow bianchi o del colore che preferite
330 g di zucchero a velo
3 cucchiai di acqua

Mettete sul gas una casseruola abbastanza larga da contenere un altro pentolino all'interno che farete scaldare a bagno maria con dentro i marsh mallow e l'acqua, con l'aiuto di una spatolina sciogliete fino a che non ci saranno più grumi.
A questo punto togliete dal fuoco e aggiungete 125 g di zucchero a velo, mescolate, poi ponete il composto nell'impastatrice, aggiungete il restante zucchero a velo e con il gancio a foglia impastate fino a che il composto risulterà lavorabile a mano.
Quindi mettetelo sulla spianatoia cosparsa con dello zucchero a velo e lavoratelo un poco.
Avvolgetelo nella pellicola a riposare fin quando non dovete ricoprire la torta.

Per la bagna al rum:

250 g di acqua
180 g di zucchero semolato
2 cucchiai di rum scuro
zeste di 1/2 arancia grattugiata

Ponete sul gas un pentolino con l'acqua e lo zucchero a fuoco molto lento, quando lo zucchero è tutto sciolto spengete il fuoco e aggiungete il rum e l'arancia.
Fate riposare e intiepidire.


Per la crema pasticcera:

500 ml di latte intero (io prima natura bio granarolo)
2 tuorli d'uovo
3 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di farina
1 baccello di vaniglia o 1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale
2 pezzetti di scorza di limone
1 cucchiaino da te di cointreau

Scaldate il latte sul gas insieme alla bacca di vaniglia aperta longitudinalmente, con un coltelli grattate i semini.
Nel fra tempo in un pentolino montate con una frusta a mano i tuorli con lo zucchero fino a schiarirli, aggiungete la farina, le scorze di limone e il liquore e un pizzico di sale.
Aggiungete ora a filo il latte che avete scaldato e rimettete sul gas, sempre girando con la frusta fino a quando si addensa.
Lasciate raffreddare.

Gelatina di albicocca:

4/5 cucchiai di marmellata di albicocca
4/5 cucchiai di acqua

Assemblaggio della torta:

Tagliate il pan di spagna in tre dischi di uguale misura, bagnate il primo disco con la bagna al rum e farcite con metà della crema, ponete sopra il secondo disco e bagnatelo nuovamente con la bagna, farcite anche questo con la crema rimasta e chiudete con l'ultimo disco leggermente bagnato anch'esso.
Spennellate la superfice con della gelatina di albicocca e dopo aver steso molto finemente il fondente di zucchero, ricoprite tutta la vostra torta che avrete già messo sul vassoio da portata.
Eliminate le parti di fondente in eccesso e decorate a piacere.